venerdì 27 aprile 2012
Lo scandalo delle calde notti di villa Berlusconi
Imane Fadil, Ambra Battilana e Chiara Danese, alcune tra le ragazze invitate tramite Lele Mora e Emilio Fede alle feste organizzate ad Arcore in casa di Silvio Berlusconi, sono state ascoltate dai magistrati milanesi nell'ambito del processo Ruby, che vede Berlusconi imputato di concussione e prostituzione minorile. Imane Fadil, la ragazza originaria del Marocco, parte civile nel processo che vede coinvolti anche Lele Mora, Nicole Minetti e Emilio Fede, ha dichiarato agli inquirenti di essere rimasta "sconcertata dai balletti sexy" la prima volta che partecipò e di avere chiesto di andare via e, tra gli altri particolari ha ricordato "Eravamo in piedi, stavamo prendendo da bere al bar", riferendosi ad una serata del febbraio 2010, "la Fagioli stava facendo una performance nella saletta del 'bunga bunga'. Dopo dieci minuti scomparve con la Minetti, poi si presentarono con una tunica nera, una croce e un copricapo bianco e fecero una performance che non mi sarei mai aspettata. Fecero 'Sister act', poi ballarono, si dimenarono e si tolsero la tunica, restando solo con l'intimo". In quell'occasione Berlusconi, secondo Fadil, le regalò una busta con 2000 euro, 4 pezzi da 500, pregandola di non offendersi.
Imane Fadil il giorno della deposizione
In una delle serate a Villa San Martino ''Barbara Faggioli mi disse che questa (Ruby) aveva dei video e delle foto che avrebbero creato molti guai a Silvio Berlusconi e a tutte loro''. È quanto ha dichiarato nell'aula del processo Ruby a carico dell'ex premier, Imane Fadil, la giovane marocchina che nel processo parallelo dove imputati sono Fede, Mora e Minetti è parte civile.
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